la Pietra Bianca dal lago Giaspret

Monte Pietra Bianca – 2491 m

Bella cima caratterizzata dalla presenza di affioramenti di quarzite chiarissima (visibili anche da molto lontano) che le hanno dato il nome Pierta Bianca, appunto. Il percorso della cresta nord, soprattutto dopo il superamento dell’elevazione intermedia, richiede una attenzione particolare se la gita viene intrapresa un po’ avanti nella stagione. Dalla vetta, è possibile raggiungere il Colle della Gragliasca percorrendo la cresta fino alla Punta Gragliasca, e poi scendere al Colle d’Irogna e da qui rientrare a Piedicavallo.

partenza da: Piedicavallo
difficoltà: E – EE
dislivello:  1454 m
tempo di percorrenza: ore 4.05
segnavia: sentiero E41 e tracce segnate in giallo ma non numerate
Accesso e parcheggio: Da Biella con la strada provinciale 100 si giunge a Piedicavallo in 18 chilometri. Prima di entrare in paese si imbocca a sinistra la circonvallazione e si perviene al capiente parcheggio posto in prossimità del Parco Ravere (1037 m).

Sul lato destro del piccolo bar del parco Ravere parte un sentiero che oltrepassata la zona adibita a parco giochi e sale a moderata pendenza sulla sinistra orografica del torrente Cervo. In breve si raggiunge la zona del Pianlino (1120 m) dove la nostra via si innesta nella più ampia mulattiera che si stacca a sinistra in corrispondenza del bivio con cappelletta in pietra posto una decina di minuti oltre la partenza della mulattiera del Colle della Vecchia (possibile variante iniziale leggermente più lunga).

Si prosegue tra radure e casolari sparsi fino al ponte in pietra che permette di attraversare il torrente Cervo, poco a monte della confluenza con l’Irogna e poco a valle di una bella cascata (1143 m) (ore 0.20).
Al di là del ponte, sotto un grosso masso che può offrire riparo in caso di intemperie, scritte e indicazioni ci conducono nel cuore del dirupato e selvaggio Vallone d’Irogna. Superato un breve pianoro erboso (a sinistra della cascata sul torrente Irogna), l’evidente via sale tra radi cespugli giungendo alla esigua spianata erbosa conosciuta localmente come “Pian del Bauso”, dove giacciono alcuni resti dell’antico traino a fune a servizio dell’alpe Irogna Superiore.

Si prosegue costeggiando la sponda sinistra orografica del torrente Irogna per poi guadarlo una prima volta per facili lastroni (ore 0.20 – tot. ore 0.40). Sull’altra sponda, una scalinata consente il superamento di un tratto alquanto ripido. Dopo una leggera discesa tra alta vegetazione, il percorso si dirige verso sinistra su terreno roccioso e porta a riattraversare il torrente, qui abbastanza largo e dal fondo roccioso e disseminato di grossi massi.
Tra i due attraversamenti, il torrente Irogna riceve le acque del rio Pieio, che precipita in canaloni incassati e ripidissimi dalla vetta del Monte Cresto.

Dall’altro lato una breve salita conduce al pianoro dove sono poste le diroccate baite dell’Alpe Olmo (1351 m) (ore 0.20 – tot. ore 1.00).
Senza raggiungerle, si tende a sinistra percorrendo il breve tratto aperto ed erboso e ci si porta su di una antica morena coperta da vegetazione recente, che si risale dominando il torrente che qui scorre in basso a sinistra in un profondo avvallamento.
Il terreno muta pendenza e il sentiero compie un traverso a saliscendi verso destra per evitare alcuni affioramenti rocciosi. Poi, con numerosi tornanti, supera la ripida china sovrastante e sbuca all’inizio del grande pascolo di Irogna o “Pian daj Masche“, dove sorgono i resti di numerose casere diroccate.

Si percorre il grande pianoro sul suo lato destro giungendo in breve alla baita recentemente ristrutturata dell’alpe Irogna Inferiore (1601 m) (ore 0.30 -tot. ore 1.30). Si prosegue tra i pascoli e si raggiunge un bivio dove ci si dirige verso destra, iniziando a salire tra i cespugli; si passa dapprima alla base di un promontorio roccioso e, successivamente, dopo un tratto abbastanza ripido, ci si porta sulla sua sommità, dove era posto l’arrivo della vecchia teleferica. Proseguendo con percorso a saliscendi sulla groppa del promontorio, raggiungiamo il punto dove si stacca a destra il sentiero contrassegnato con il segnavia E49 per il lago della Vecchia e, in seguito, l’alpe Irogna Superiore (1752 m), posta in panoramica posizione (bella fontana in pietra) (ore 0.25 – tot. ore 1.55).

Dall’ultimo bivio è possibile proseguire diritto lungo il sentiero E49a continuando a percorrere il lungo piano per poi seguire a destra l’E49 e raggiungere dapprima le casere di Chiesa “Cesa” e poi, ascendendo verso destra, l’alpe Irogna Superiore (stesso tempo).

Si prosegue sul sentiero ben marcato raggiungendo le ben visibili baite dell’alpe la Scala (1871 m) (ore 0.20 – tot. ore 2.15).
Si continua sul ripido fianco destro del vallone guadagnando rapidamente quota con un susseguirsi di tornanti che conducono al piccolo pianoro erboso dove è posta l’alpe Giaspret (2136 m) (ore 0.45 – tot. ore 3.00). Si lascia a sinistra la costruzione e con alcune svolte sulla ripida china erbosa, un traverso ascendente verso sinistra e un ultima salita, si giunge a passare tra due piccoli ma caratteristici ometti di pietra, sistemati a guisa di porta che immettono nella amena conca dove è posto il piccolo ma suggestivo lago del Giaspret (2220 m ca.) (ore 0,20 – tot. ore 3,20; ultima acqua). Dal laghetto il colle non è visibile in quanto si trova oltre il risalto sovrastante (quello che si vede è una depressione posta sulla cresta nord del monte Pietra Bianca) Si risale un ripido canale ingombro di massi e successivamente con un ultimo tratto a moderata pendenza si raggiunge l’ampia depressione del colle Tourrison, contraddistinta dalla presenza di una vecchia croce in legno (2340 m) (ore 0,15 tot. ore 3,35). Dal colle Tourrison (2340 m) si prende a sinistra un sentiero segnato in giallo che, leggermente sul versante gressonaro porta ad una prima elevazione a cui segue una breve discesa. Si raggiunge un’ampia depressione al termine della quale si perviene a un intaglio roccioso posto alla base dell’ultima impennata verso la cima. Si supera facilmente l’ostacolo e si percorre il ripido pendio per tracce, che si mantengono sul lato Irogna per evitare alcune placche rocciose, fino alla sommità del monte Pietra Bianca (2491 m) (ore 0,30, tot. da Piedicavallo ore 4,05)