in vetta alla punta Serange

Punta Serange – 2334 m

Salita facile e consigliabile. La punta Serange è la cima posta sullo spartiacque con la valle di Gressoney con l’accesso più breve da Piedicavallo e il panorama che offre è interessante sulle vette circostanti e la pianura e ripaga ampiamente la fatica della salita.

partenza da: Piedicavallo
dislivello: 1297 m
difficoltà : E
tempo di percorrenza: ore 3.30
segnavia: E 60 GTA, E65, E69, tracce

Accesso e parcheggio: Da Biella con la strada provinciale 100 si giunge a Piedicavallo in 18 chilometri. Prima di entrare in paese si imbocca a sinistra la circonvallazione e si perviene al capiente parcheggio posto in prossimità del parco Ravere (1037 m).

 

Dal piazzale del parco Ravere si sale all’ultima piazza carrozzabile di Piedicavallo (1037 m). Lasciata a sinistra la mulattiera per il lago della Vecchia, si sale diritto seguendo la via più ampia e passando tra le case si giunge, dopo aver percorso un ultimo tratto in leggera discesa, ad attraversare un ponte in ferro e legno sul torrente Mologna. Seguendo le indicazioni (E60-rifugio Rivetti GTA), si volta a sinistra ed in breve si incrocia la mulattiera principale (via Mologna) che proviene dalla piazza della chiesa parrocchiale (possibile alternativa in caso si sia parcheggiata la vettura lungo la circonvallazione del paese).
Seguendo quest’ultima, lasciata a destra la bianca costruzione del mulino e superato un ponticello in legno, si entra nel bosco. Con un breve tratto più erto, lungo il quale la via è protetta da una mancorrente in ferro, si perviene ad un vecchio un pilone votivo. Si prosegue per poco a moderata pendenza poi si riprende a salire giungendo in breve alle caratteristiche baite del Monté (1250 m ca.). Passati tra le case, la mulattiera, sempre ottimamente conservata, prosegue tra due muretti a secco e giunge al bivio dove si stacca a sinistra il sentiero E61 che, attraversato il Mologna su di un ponte di pietra, porta dapprima alle vicine baite dell’alpe Le Piane e successivamente al colle Cunetta (ore 0,30).
Restando alla sinistra idrografica del torrente si continua a pendenza moderata lungo l’ampia via che raggiunge e percorre pendii più aperti dove lo sguardo si apre sulla testata del vallone con al centro l’ampio colle della Mologna Grande. Lasciato sulla destra l’ex rifugio Olimpia, si perviene all’alpe Anval superiore (1643 m) dove è posto un importante bivio (ore 0,50 – tot. ore 1,20). Si trascura l’evidente sentiero che sale al rifugio Rivetti (E60) e si continua sulla centenaria mulattiera per il colle della Mologna Piccola che prosegue verso sinistra contrassegnata con il segnavia E65. Pochi metri e si guada il torrente Mologna, qui ridotto a modesto rio e si inizia a salire a tornanti, ora brevi, ora più ampi, guadagnando rapidamente quota.
Si attraversa il corso d’acqua che discende dalla ripida valletta culminante con il colle della Mologna Piccola e si percorre un lungo tratto ascendente verso sinistra attraversando una ampia pietraia con caratteristiche rocce di colore rossiccio denominato “ciapei rus”. Al termine della lunga diagonale si raggiunge l’ennesimo tornante (1780 m ca.) (ore 0,30 -tot. ore 1,50) dove si stacca sulla sinistra il sentiero E66 che sale la seconda valletta della Mologna . Si abbandona la mulattiera e si sale a sinistra la seconda valletta della mologna Piccola seguendo il sentiero segnalato E66 che in breve porta all’alpe Mologna Piccola Inferiore (1910 m).
Dalla baita si sale direttamente un ripido pendio erboso dopodiché ci si sposta verso destra in direzione del caratteristico intaglio del passo delle Capre posto in un frastagliato tratto roccioso del crinale che divide le due vallette della Mologna Piccola e dal quale proviene il sentiero della traversata Rivetti-Vecchia (E69). Un centinaio di metri prima del passo si incrocia il nuovo segnavia e bisogna porre attenzione ad invertire il senso di marcia per imboccare il sentiero che, meno evidente, continua verso sinistra.
Spostandosi progressivamente nella nuova direzione si raggiunge l’incantevole conca dove sono posti il lago Riazzale (2040 m ca.) e la bella casera dell’alpe Mologna Piccola Superiore (2069 m) (ore 0,55 – tot. ore 2,45). (Il sentiero segnalato non tocca il lago, ma giunge direttamente alla baita che è situata una trentina di metri più in alto; è comunque consigliabile scendere fin sulla sponda del lago per ammirare i favolosi riflessi che questo specchio d’acqua offre verso i Gemelli di Mologna, la punta Tre Vescovi, il monte Rosso del Croso e la Cima di Bo).
Dall’alpe si riprende la salita spostandosi verso destra ed andando ad incrociare il sentiero dell’alta via della alpi biellesi. Si prosegue poi verso sinistra raggiungendo la parte alta della valletta dominante il lago Riazzale. Si abbandona il sentiero segnalato e si seguono delle esili tracce che si staccano a destra in direzione dell’ormai vicino displuvio.
Giunti alla base dell’ultimo ripido, ma fortunatamente breve, pendio erboso lo si risale con marcia faticosa guadagnando l’ampio colle Coda di Jonno, aperto tra la frastagliata cresta detta “bastionata Serange” a sinistra e la punta Serange a destra. (2236 m) (ore 0,30 tot ore 3,15). Si supera una pietraia ed infine percorrendo pendii erbosi, si perviene sulla sommità della punta Serange (2.334 m), sormontata da un grosso ometto di pietre (ore 0,15 tot. ore 0,45 – tot. ore 3,30 da Piedicavallo). Per il ritorno attraverso l’itinerario di salita calcolare ore 2,15. In alternativa, ritornati sul sentiero segnalato, si può proseguire come descritto nella seconda tappa dell’alta via raggiungendo dapprima il laghetto ed il colletto della Bosa e successivamente il bivio posto al centro del vallone di Ambruse. Qui si abbandona l’alta via e si scende a sinistra lungo il sentiero E51 che raggiunge le baite dell’Ambruse da dove  si rientra a Piedicavallo toccando prima il colle Cunetta e successivamente l’alpe Casette. Da qui si incontra la mulattiera E50 con cui scendere in paese.