Pietro Bullio Dranzon

Pietro Maria Antonio Luigi Bullio Dranzon, maestro di Montesinaro, nacque il 6 ottobre 1844.

Figlio di Pietro Adamo e di Maria Valz Gris, nacque e crebbe a Montesinaro. Poco si sa del suo percorso, ma viene ancora oggi ricordato con affetto per il suo ruolo di spicco nella comunità locale.
Alla sua memoria è infatti posta una lapide commemorativa presso i locali dell’ex Asilo di Montesinaro, che riporta:

A perenne ricordo del maestro emerito
Bullio Pietro fu Pietro Adamo
che dalla fondazione e per cinque lustri
fu solerte ed attivo segretario
ed ispettore scolastico
di questo pio istituto

Il 6 febbraio 1867 sposò, a Montesinaro, Anna Maria Valz Gris, di tre anni più giovane, figlia di Giovanni Battista e Anna Maria Rosazza Cilin. Dall’unione nacquero undici figli, tutti stimati membri della comunità valligiana, alcuni dei quali raggiunsero l’istruzione universitaria ed emigrarono all’estero: Claudio Pietro (1867 – 1868), Ottavio (1869 – 1925), Itala (1870 – 1941), Malvina (1872 – 1950), Cleonice (1874 – 1958), Irma (1876 – 1970), Olga (1877 – 1947), Regina (1879 – 1976), Onorato (1881 – 1946), Dante (1883 – 1948) e Ines (1892 – 1964).

Nel 1873 risulta tra gli associati de L’unione, giornaletto didattico-politico degli insegnanti primari d’Italia ed ufficiale della loro società di beneficenza.

È annoverato in qualità di osservatore della Stazione d’osservazione dei temporali di Montesinaro per l’anno 1879 nell’ambito di uno studio condotto da G. V. Schiaparelli e G. Celoria presso l’Osservatorio di Brera a Milano. La ricerca aveva l’obiettivo di determinare con precisione la differenza di longitudine tra l’Osservatorio di Brera (Milano), l’Osservatorio di Neuchâtel (Svizzera) e la stazione trigonometrica del Sempione.
Questa operazione faceva parte di un progetto geodetico più ampio, promosso dalla Commissione Geodetica Svizzera, volto a migliorare la precisione della cartografia e della misura della forma della Terra, connettendo le osservazioni italiane e svizzere. Il metodo utilizzato fu quello telegrafico, che permetteva di sincronizzare le misurazioni astronomiche tra le diverse stazioni tramite segnali elettrici trasmessi via cavo.

Nell’edizione del 9 agosto 1909 della Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, numero 185, viene riportato il conferimento, fra gli altri, a Pietro Bullio, maestro in Piedicavallo, del diploma di benemerenza di prima classe con facoltà di fregiarsi della Medaglia d’oro, «per aver compiuto quarant’anni di lodevole insegnamento nelle pubbliche scuole elementari». Il conferimento avvenne con Regio Decreto del 27 giugno 1909, registrato alla Corte dei conti il 9 luglio dello stesso anno. La notizia venne riportata anche dal settimanale I diritti della scuola del 30 agosto 1909.

Pietro Bullio Dranzon morì 18 settembre 1921. Le sue spoglie riposano ancora oggi nel locale cimitero.