Colle della Mologna Grande

Punta Tre Vescovi – 2501 m

Salita facile e consigliabile alla cima più a nord della Valle del Cervo. Ampio panorama sulle vette valdostane e sesiane e sui sottostanti laghetti in Val Sorba. In discesa è possibile seguire la cresta divisoria tra la Valle Cervo e la Valsesia fino al Monte Rosso del Croso. Questa è molto panoramica e mai difficile anche se comunque va percorsa da escusionisti esperti. Dal Monte Rosso del Croso si può scendere a Montesinaro seguendo il sentiero E73 fino all’Alpe Finestre e poi il sentiero E70, oppure scendere il Vallone della Bianca, tributario di quello della Mologna, seguendo verso sud la cresta divisoria Chiobbia – Mologna, fino a una quota di circa 2150 m. Di lì, per sparute tracce, si scende a destra la ripida china erbosa fino a incrociare un marcato sentiero che ritorna verso destra in direzione della Mitria (caratteristico torrione roccioso sul quale sono stati tracciati diversi itinerari alpinistici). Poi si scende ad una conca sul fondo del vallone dove si prende a sinistra il sentiero che porta prima all’Alpe La Bianca, con numerose piccole baite ormai quasi del tutto diroccate e, successivamente, su terreno più ripido, tendendo nuovamente verso destra, all’alpe Anval Superiore da dove si rientra a Piedicavallo con il segnavia E60.

partenza da: Piedicavallo
dislivello: 1464 m
difficoltà: E
tempo di percorrenza: ore 3.40
segnavia: sentiero E60, tracce segnalate ma non numerate
Accesso e parcheggio: Da Biella con la strada provinciale 100 si giunge a Piedicavallo in 18 chilometri. Prima di entrare in paese si imbocca a sinistra la circonvallazione e si perviene al capiente parcheggio posto in prossimità del parco Ravere (1037 m).

Dal piazzale del parco Ravere si sale all’ultima piazza carrozzabile di Piedicavallo (1037 m). Lasciata a sinistra la mulattiera per il lago della Vecchia, si sale diritto seguendo la via più ampia e passando tra le case si giunge, dopo aver percorso un ultimo tratto in leggera discesa, ad attraversare un ponte in ferro e legno sul torrente Mologna. Seguendo le indicazioni (E60-rifugio Rivetti GTA), si volta a sinistra ed in breve si incrocia la mulattiera principale (via Mologna) che proviene dalla piazza della chiesa parrocchiale (possibile alternativa in caso si sia parcheggiata la vettura lungo la circonvallazione del paese). Seguendo quest’ultima, lasciata a destra la bianca costruzione del mulino e superato un ponticello in legno, si entra nel bosco. Con un breve tratto più erto, lungo il quale la via è protetta da una mancorrente in ferro, si perviene ad un vecchio un pilone votivo. Si prosegue per poco a moderata pendenza poi si riprende a salire giungendo in breve alle caratteristiche baite del Monté (1250 m ca.). Passati tra le case, la mulattiera, sempre ottimamente conservata, prosegue tra due muretti a secco e giunge al bivio dove si stacca a sinistra il sentiero E61 che, attraversato il Mologna su di un ponte di pietra, porta dapprima alle vicine baite dell’alpe Le Piane e successivamente al colle Cunetta (ore 0,30). Restando alla sinistra idrografica del torrente si continua a pendenza moderata lungo l’ampia via che raggiunge e percorre pendii più aperti dove lo sguardo si apre sulla testata del vallone con al centro l’ampio colle della Mologna Grande.
Lasciato sulla destra l’ex rifugio Olimpia, si perviene all’alpe Anval superiore (1643 m) dove è posto un importante bivio (ore 0,50 – tot. ore 1,20). Lasciata a sinistra la antica mulattiera per il colle della Mologna Piccola, si continua frontalmente lungo l’evidente sentiero contrassegnato dal segnavia E60 e percorso dalla GTA. La via risale un tratto alquanto ripido e raggiunge l’esiguo pianoro erboso dove si incontrano le diroccate baite del Pianel (1743 m). Superato il tratto pianeggiante, dove nel frattempo si è guadato il Mologna, qui di portata modestissima, il sentiero, recentemente risistemato, accentua nuovamente la pendenza e con una serie di brevi tornanti supera un primo tratto alquanto ripido. Tende poi a sinistra su pendenza sempre sostenuta e guadagna un altro pianoro dove sorgono le baite dell’alpe Lavazey (2043 m) nei pressi delle quali si stacca a sinistra il sentiero E69 della traversata Rivetti – Vecchia.
Si continua a salire in direzione dei sovrastanti Gemelli di Mologna lungo il pendio erboso cosparso di massi poi l’ampia via tende a destra e con un lungo traverso si raggiunge il rifugio Rivetti (2201 m) (ore 1,25 tot ore 2,45). Si passa nei pressi della piazzola di atterraggio dell’elicottero, si lascia in alto a sinistra la parete della Madonnina (roccione alla base del quale è stata ricavata una cappelletta incastonata nella roccia) e si tende decisamente a destra in lieve salita lungo il nuovo sentiero di accesso al colle. (Quello precedente tagliava diagonalmente i pendii più a monte). Giunti al di sotto della verticale del valico con una serie di risvolti si vince il ripido pendio erboso fino al colle della Mologna Grande (2364 m) (ore 0,30 -tot. ore 3,15).
Appena superato il colle della Mologna Grande si prende a desta un sentierino che inizia a salire la cresta tenendosi sul versante gressonaro della stessa. Poco oltre ci si porta sul filo, lo si percorre per un tratto, dopodiché occorre seguire una diramazione che scende pochi metri a desta sul versante Cervo per aggirare un salto roccioso non visibile salendo. Tra placconate rocciose e tratti erbosi, su pendenza in ultimo più accentuata, si raggiunge la vetta della punta Tre Vescovi (2501 m) (ore 0,25, tot. ore 3,40 da Piedicavallo).