salendo all’alpe Irogna Superiore

Colle d’Irogna – 2034 m

Bellissimo e comodo percorso, molto frequentato in special modo fino al lago. Si snoda sulla sinistra orografica del torrente Cervo, percorrendone interamente l’omonimo vallone sulla bella e antica mulattiera che collega Piedicavallo con Gaby in valle di Gressoney, anch’essa realizzata grazie al finanziamento del senatore Federico Rosazza. Dal colle merita scendere per circa cinque minuti sul versante gressonaro dove, prima dell’inizio dei tornanti, a monte della mulattiera, sono incise sulla viva roccia le due valligiane, una della Valle Cervo e l’altra della valle di Gressoney, che si salutano nelle rispettive parlate locali.

partenza da: Piedicavallo
dislivello: 997 m
difficoltà: E – EE
tempo di percorrenza: ore 3.10
segnavia: sentiero E41, E49
Accesso e parcheggio: Da Biella con la strada provinciale SP100 si giunge a Piedicavallo, in 18 chilometri. Prima di entrare in paese, si imbocca a sinistra la circonvallazione, arrivando al capiente parcheggio posto in prossimità del parco Ravere (1037 m).

Percorso

Sul lato destro del piccolo chiosco bar del parco Ravere, parte un sentiero che oltrepassata la zona adibita a parco giochi sale a moderata pendenza sulla sinistra orografica del torrente Cervo. In breve si raggiunge la zona del Pianlino (1120 m), dove la nostra via si innesta nella più ampia mulattiera che si stacca a sinistra in corrispondenza del bivio con cappelletta in pietra, posta una decina di minuti oltre la partenza della mulattiera del Colle della Vecchia (possibile variante iniziale leggermente più lunga).
Si prosegue tra radure e casolari sparsi fino al ponte in pietra che permette di attraversare il torrente Cervo, poco a monte della confluenza con l’Irogna e poco a valle di una bella cascata (1143 m) (ore 0.20). Al di là del ponte, sotto un grosso masso che può offrire riparo in caso di intemperie, scritte e indicazioni ci conducono nel cuore del dirupato e selvaggio vallone d’Irogna.

Superato un breve pianoro erboso (a sinistra della cascata sul torrente Irogna), l’evidente via sale tra radi cespugli, giungendo alla esigua spianata erbosa conosciuta localmente come “Pian del Bauso”, dove giacciono alcuni resti dell’antico traino a fune a servizio dell’alpe Irogna Superiore.
Si prosegue costeggiando la sponda sinistra orografica del torrente Irogna, per poi guadarlo una prima volta per facili lastroni (ore 0.20 – tot. ore 0.40). Sull’altra sponda una scalinata consente il superamento di un tratto alquanto ripido. Dopo una leggera discesa tra alta vegetazione, il percorso si dirige verso sinistra su terreno roccioso e porta a riattraversare il torrente, qui abbastanza largo e dal fondo roccioso e disseminato di grossi massi.
Tra i due attraversamenti, il torrente Irogna riceve le acque del rio Pieio, che precipita in canaloni incassati e ripidissimi dalla vetta del Monte Cresto.

Dall’altro lato una breve salita conduce al pianoro dove sono poste le diroccate baite dell’alpe Olmo (1351 m) (ore 0.20 – tot. ore 1.00). Senza raggiungerle, si tende a sinistra percorrendo il breve tratto aperto ed erboso e ci si porta su di una antica morena coperta da vegetazione recente, che si risale dominando il torrente che qui scorre in basso a sinistra in un profondo avvallamento.
Il terreno muta pendenza e il sentiero compie un traverso a saliscendi verso destra, per evitare alcuni affioramenti rocciosi. Poi, con numerosi tornanti, supera la ripida china sovrastante e sbuca all’inizio del grande pascolo di Irogna o “Pian daj Masche”, dove sorgono i resti di numerose casere diroccate.
Percorre il grande pianoro sul suo lato destro si giunge in breve alla baita recentemente ristrutturata dell’alpe Irogna Inferiore (1601 m) (ore 0.30, tot. ore 1.30). Ora, si prosegue tra i pascoli e si raggiunge un bivio, dirigendosi a destra e iniziando a salire tra i cespugli; si passa dapprima alla base di un promontorio roccioso e, successivamente, dopo un tratto abbastanza ripido, ci si porta sulla sua sommità, dove era posto l’arrivo della vecchia teleferica.

Si prosegue con percorso a saliscendi sulla groppa del promontorio, raggiungendo dapprima il punto dove si stacca a destra il sentiero contrassegnato con il segnavia E49 per il lago della Vecchia e, in seguito, l’alpe Irogna Superiore (1752 m), posta in panoramica posizione (bella fontana in pietra) (ore 0.25 – tot. ore 1.55).
Da Irogna Superiore si scende a sinistra al sottostante alpeggio di Chiesa (Cesa), proseguendo il sentiero contraddistinto con il segnavia E49. Si attraversa il limite superiore del lungo pianoro dove si incrocia l’itinerario E49a che giunge dal bivio a monte dell’alpe Irogna Inferiore e che può essere seguito da chi intende salire direttamente al colle Irogna senza passare dall’alpe Irogna Superiore.

In leggera ascesa si entra nella selvaggia valletta adducente al Colle d’Irogna. Superato un ruscello, il sentiero raggiunge e percorre un piccolo pianoro, volta a sinistra supera alcuni grossi massi e raggiunge un altro piccolo spiazzo erboso. Si supera una zona pietrosa sovente innevata fino all’estate per via delle slavine che cadono dalle pendici della punta Gragliasca, si piega a destra e ci si inerpica per una ripida china fino a raggiungere e superare un tratto dove la fitta vegetazione rende l’incedere un po’ disagevole.
Continuando poi trasversalmente tra arbusti e alte verne, con un breve strappo finale ci si porta al colle d’Irogna (ore 1.15, tot. ore 3.10).

Al colle, su un masso, un’incisione datata 1713 testimonia l’importanza di questo antico passaggio.
Per gli escursionisti esperti e allenati è possibile proseguire il sentiero che diventa E39 e successivamente incrocia la mulattiera E30 fino a raggiungere il colle della Gragliasca (2213 m).

Corrado Martiner Testa