vista sul massiccio del Monte Rosa

Monte Cresto – 2546 (dal colle della Vecchia)

Quello per il Monte Cresto è un bellissimo percorso, molto panoramico e ottimamente segnalato. Richiede dimestichezza nel camminare su terreno roccioso. In discesa, oltre l’itinerario di salita, è possibile e consigliabile scendere la cresta sud fino al Colle Tourrison e quindi rientrare a Piedicavallo per il vallone d’Irogna. (È possibile accorciare questo percorso usufruendo della scorciatoia che dalla parte pianeggiante della cresta sud scende a sinistra al sottostante Lago del Giaspret, evitando il più largo giro dal Colle Tourrison).

partenza da: Piedicavallo
difficoltà: E – EE
dislivello: 1509 m
tempo di percorrenza: ore 4.30
segnavia: mulattiera E50, sentiero e tracce segnate in rosso ma non numerate
Accesso e parcheggio: Da Biella, con la strada provinciale SP100, si giunge a Piedicavallo in 18 chilometri. Prima di entrare in paese, si imbocca a sinistra la circonvallazione e si perviene al capiente parcheggio posto in prossimità del parco Ravere (1037 m).

Percorso

Dall’ampio parcheggio si sale a destra e si raggiunge l’ultima piazzetta carrabile del paese, dove si prende a sinistra la via Lago della Vecchia, invitati da numerosi cartelli e segnavia (E50). Superata una gradinata e il lungo filare di case (Chioso), la mulattiera esce dall’abitato e prosegue tra due bassi muretti a secco. Si continua seguendo la morfologia del terreno e dopo essere passati a valle di una vecchia casera e a fianco di una grande cappella votiva si raggiunge, dopo una decina di minuti, un importante bivio con cappelletta in pietra.

Lasciata a sinistra la via per il vallone di Irogna, si prosegue diritto guadagnando quota attraverso una bella faggeta. Superate altre due cappellette si giunge al bel borgo del Rosei (1179 m, ore 0.20). Passati a fianco della chiesetta di San Giovanni Battista, si attraversa la borgata e si continua in lieve salita. Un lungo tratto rettilineo e un paio di tornanti portano a guadare il rio Cunetta. Guadagnando quota, si passa in prossimità delle ormai dirute casere dell’alpe Casetti (1410 m) e, dopo alcuni ampi tornanti, si raggiunge il bivio dove si stacca a destra il sentiero per l’alpe Cunetta e il vallone dell’Ambruse (segnavia E51) (ore 0.40, tot. ore 1.00).

Si prosegue a lieve pendenza lungo la mulattiera quasi rettilinea. Poi, con una lunga serie di risvolti ravvicinati (giri della Giarel) si superano pendii più ripidi pervenendo ai resti dell’alpe La Vecchia Inferiore (1710 m), posta su un piccolo pianoro erboso (ore 0.40, tot. ore 1.40). Superata una ampia conca posta ai piedi dello scosceso versante sud della punta Chaparelle, si sale a sinistra guadagnando la marcata costa che, originandosi dalla punta della Vecchia, divide la conca del Lago dal vallone che si origina dal Colle.

Una volta risalito il costolone, in breve si raggiunge l’alpe La Vecchia Superiore, Rifugio della Vecchia (1872 m) (ore 0.20, tot. ore 2.00). Poco prima del rifugio, la mulattiera prosegue verso sinistra e in una decina di minuti porta al Lago della Vecchia (1858 m): poco prima del lago, a monte della mulattiera, sono incisi su un grosso masso la vecchia e l’orso. Si costeggia la sponda destra e si prende quota con un lungo tratto a mezza costa. Effettuato un tornante e invertito il senso di marcia, si riguadagna il costolone discendente dalla Punta della Vecchia, in corrispondenza di una panoramica sella erbosa posta nelle vicinanze di un promontorio. Qui si può giungere con più breve percorso tramite il sentiero segnalato che parte alla destra del rifugio ed evita il largo giro fino al lago, consentendo un risparmio di tempo di circa 15 minuti.

Il lago sparisce dalla vista e si entra nella parte alta del valloncello, culminante con il valico. Alcune svolte e un tratto rettilineo portano a guadare il rio che scende dal colle. Si prosegue poi con ampi risvolti e, dopo essere passati a lato di una piccola grotta artificiale che reca la scritta “Federico Rosazza 1876”, con un ultimo tratto a mezza costa e alcune brevi svolte si raggiunge il Colle della Vecchia (2187 m), dalla caratteristica forma a V (ore 1.00, tot. ore 3.00). Dal colle della Vecchia si lascia a destra la mulattiera che scende a Gaby e ci si immette (segnali e scritte sui massi) in quella di sinistra. Presto la si abbandona (altri numerosi segni indicano il bivio) per salire a sinistra un ripido sentiero che scavalca una dorsale di cespugli e rododendri. Si scende per un breve tratto e si attraversa una pietraia posta a ridosso della lunga parete rocciosa della Punta della Vecchia.

Quindi, con un ultimo strappo, si raggiunge il passo delle Tote (o del Totem, così detto per via di un lastrone alto, sporgente e verticale) (2299 m). Ha inizio la divertente cresta nord, che domina e contorna il Lago della Vecchia (nuovamente visibile da questo colletto). Si supera subito un tratto ripido (breve tratto di arrampicata che richiede un po’ di attenzione) e, successivamente, con salti meno irti tranne l’ultimo, si raggiunge la quota 2521 m, dove la cresta si biforca. Si prende la diramazione di sinistra, in direzione sud-est, che scende con alcune balze rocciose a una larga sella erbosa. Infine, salendo dolcemente a pochi metri dal ciglio dell’alta parete rocciosa dell’ex circo glaciale della Vecchia, si raggiunge la vetta del Monte Cresto (2546 m, ore 1.30, tot. ore 4.30 da Piedicavallo).

Corrado Martiner Testa